BROOKS GHOST 14 RECENSIONE

Brooks Ghost 14

Brooks Ghost 14 – morbide e dinamiche

Le Ghost si è sempre caratterizzato per essere un modello per chi ricerca ammortizzazione, senza rinunciare alla dinamicità. Una scarpa per i fondi lenti per i runner più veloci e una scarpa a tutto tondo per gli altri runner, che l’hanno sempre utilizzata in gara ed allenamento.

Le Ghost 14 continuano il loro percorso in questa direzione: la morbidezza è garantita dal DNA LOFT su tutta l’intersuola, dopo che nella Ghost 13 era stato esteso nella parte esterna laterale.

La tomaia flessibile con il 3D Fit Print che si adatta al piede, supportandolo senza costringerlo e un peso contenuto, di 281 grammi versione uomo e 255 grammi versione donna, nelle taglie di riferimento.

Il drop delle Ghost 14 resta quello tradizionale di 12 mm, per una scarpa che resta tra le più vendute nel running, che renderà felice chi da sempre corre con Ghost e che è capace, con la sua trasversalità, di trovare sempre nuovi runner.

Brooks e la sostenibilità

A partire da questa versione, tutti i prodotti Ghost che seguiranno saranno sempre più a emissioni zeroQuasi tutti i materiali della tomaia sono stati convertiti per contenere almeno il 30% di poliestere riciclato, e molti sono in 100% poliestere riciclato.

Oltre a ridurre l’impatto ambientale del prodotto attraverso l’utilizzo di materiali riciclati, Brooks sovvenzionerà programmi di compensazione di CO2 tramite progetti che avranno un impatto significativo nella sfida al cambiamento climatico. La priorità verrà data a programmi focalizzati a promuovere la ricerca per nuove tecnologie e processi industriali dedicati alla conversione e abbattimento delle emissioni di CO2 e che porteranno chiari benefici sociali e ambientali. 

Brooks Ghost 14 la recensione

Il DNA Loft su tutta l’intersuola, rispetto al mix con BioMogo DNA dei modelli precedenti, potrebbe far pensare ad una scarpa sicuramente più morbida e ammortizzata, ma meno reattiva. Alla prova invece la Ghost 14 si dimostra più agile dei modelli precedenti, confermando la sua caratteristica trasversale di modello “per far tutto” per la maggior parte dei runner con appoggio neutro.

La morbidezza è comunque presente, non come nelle sorelle maggiori Glycerin 19, ma la sensazione di protezione è alta. Nella parte posteriore si sente tutta la morbidezza dell’intersuola e del sostegno della gomma, la parte anteriore risulta invece meno flessibile delle Ghost 13 con una maggiore facilità di uscita nella rullata, rendendo le Ghost 14 più dinamiche.

La tomaia di Brooks è sempre una garanzia, soprattutto per chi ama una scarpa che abbraccia il piede, senza costringerlo, dando una sensazione di controllo elevato e un pizzico di aiuto alla stabilità. Una tomaia di alto livello, con un buono spazio per le dita dei piedi.

Un appunto semmai alla linguetta che rischia di spostarsi un po’ lateralmente se non ben sistemata e allacciata, ma non è certo un fattore che compromette il successo di una scarpa.

In definitiva Ghost 14 è una scarpa che verrà apprezzata da chi ha avuto i modelli precedenti e anche da chi aveva apprezzato per le 12 che le 13. Modello per appoggio neutro, per ogni tipo di seduta per chi non corre ad andature molto veloci e modello di allenamento per questi ultimi. Con un occhio doveroso all’ecologia.

Brooks Ghost 14 – la video recensione

Per saperne ancora di più non perderti la video recensione che ho fatto delle Ghost 14

 

Simone Cellini

Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico

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