BROOKS GLYCERIN 17 TEST E RECENSIONE

Brooks Glycerin17

Brooks Glycerin 17 la recensione

Glycerin rappresenta uno dei modelli top di gamma di Brooks, casa americana. Se ti sono piaciute le Glycerin 16, amerai le Brooks Glycerin 17. Le nuove scarpe di Brooks dedicate a chi, con appoggio neutro, ricerca la massima ammortizzazione, sono infatti nel segno della continuità, anche se non mancano dei miglioramenti per chi ricerca una corsa sempre più morbida e ammortizzata.

Anatomia delle Brooks Glycerin 17

Partiamo da cosa resta invariato rispetto al modello precedente.

Suola Brooks Glycerin 17

La suola resta praticamente quella delle Brooks Glycerin 16, con la parte posteriore più resistente per favorire la prima fase dell’appoggio e la parte mediale e anteriore con gli intagli che favoriscono al meglio la flessibilità utile per favorire transizione e rullata.

DNA LOFT – La conferma della morbidezza

Il DNA LOFT  usato ormai in tutti i modelli “cushoning” di Brooks, che garantisce morbidezza e adattabilità. Il sistema ammortizzante di Brooks è inserito lungo tutta la scarpa, per seguire al meglio tutta la transizione tacco punta, il modo con cui corrono l’85% dei Runner. Anche chi, più correttamente, riesce ad appoggiare sulla parte mediale del piede, gioverà di questa scelta di morbidezza, soprattutto negli allenamenti più lunghi a ritmi moderati, dedicati allo sviluppo della resistenza aerobica.

Il DNA LOFT è la costruzione dell’intersuola in una miscela di gomma e aria, in EVA, che aumenta l’adattabilità della scarpa e la morbidezza. Il DNA LOFT è progettato per essere ultra-leggero e ultra-morbido senza cedere sulla pianta del piede.

Tomaia Glycerin 17

si conferma la tomaia con la tecnologia 3D Fit Print, che dona quella sensazione di avvolgimento del piede, senza costringerlo. C’è però una bella novità: sono stati eliminati gli inserti laterali in plastica semi rigida, dando la possibilità alla caviglia e al collo del piede di avere maggiore libertà, senza perdere il controllo. Inoltre anche il puntale non ha più la plastica rigida, senza però penalizzare la resistenza della scarpa.

La nuova soletta di Glycerin 17

Perchè allora si parla di “corsa ancora più morbida?”.  Perchè al DNA LOFT, si aggiunge la soletta in Ortholite®, più morbida della soletta presente nel modello precedente. Anche al tatto si sente la differenza con il modello precedente, ancora di più nell’appoggio durante la corsa.

Misure Glycerin 17

Si confermano le misure del modello precedente le misure dichiarate da Brooks della Glycerin 17 sono

Peso scarpa da uomo : 301 grammi (mio modello n° 43: 315 grammi)
Peso scarpa da donna: 266 grammi
Drop 10mm

Test su strada Brooks Glycerin 17

La maggiore morbidezza, nelle Brooks Glycerin 17, è evidente. Una scarpa discretamente reattiva quando si spinge, ma soprattutto comoda per fare tanti km, fondamentale per chi corre dalla mezza maratona in su, ma anche su distanze più brevi per il runner che non supera i 3 allenamenti settimanali e/o non ha molta esperienza. Ho apprezzato molto le modifiche della tomaia e in condizioni di stanchezza anche la maggiore morbidezza data dalla nuova soletta insieme al DNA LOFT. Ho riscontrato un po’ di calore al piede (probabilmente l’intersuola) e una suola con un grip non eccezionale nel caso di cambi di direzione o terreno umido, ma le Glycerin nascono non per questo, ma per accompagnarci con sicurezza e comodità per tanti km.

In definitiva  le Brooks Glycerin 17 sono una “berlina” con cui fare comodi tanti km, con divertimento e sicurezza, aiutano le gambe ai ritmi del fondo lento a restare riposate, grazie al loro equilibrio e ad un’ammortizzazione che seppur non ha nel ritorno di energia il ritorno della stessa, non “affossa” la corsa.

A chi consiglio le Brooks Glycerin 17

Consiglio le Brooks Glycerin 17 a chi sono piaciute le  Glycerin 16 e a chi ricerca un modello affidabile per fare tanti km. Ottimo modello per fare tutto (su strada), per chi non ha ritmi molto veloci, ma valido anche per chi, più veloce, ricerca un modello protettivo per gli allenamenti più lunghi e/o rigeneranti. Infine un modello che consiglierei a chi, grazie al drop 10 e alla morbidezza, ha problemi ai tendini e anche a chi si avvicina alla corsa e deve ricerca un approccio graduale sia in termini di crescita di km settimanali che di ritmi.

Simone

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Simone Cellini

Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico

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