7 MODI PER TROVARE LA MOTIVAZIONE SENZA GARE

come trovare la motivazione senza gare

La motivazione nella corsa senza gare

In questo periodo senza gare è complicato trovare le motivazioni. Per quanto molti di noi abbiano iniziato a correre senza pensare alle gare, ma con altre motivazioni, provata l’adrenalina della sfida, del viaggio che si compie per arrivare al traguardo, che inizia non poche ore prima dell’arrivo, ma diversi mesi prima, ora la gara può sembrare l’unico vero motore che ci porti ad allenare con grande impegno.

Vi vedo a spulciare siti web alla ricerca di manifestazioni che non siano state cancellate. Molte gare  si stanno spostando dalla data tradizionale verso il periodo estivo sperando di non dover procedere ad un ennesimo annullamento. A loro e a noi un grande in bocca al lupo, anche perché soprattutto significherà che la situazione sarà migliorata.

A chi sta pensando, leggendo queste parole (lo scrivo subito perché magari non arriva a fine articolo) che le gare non sono la priorità, dico che ha ragione, ma questo articolo parla e parlerà di motivazione a correre, non di pandemia, per cui…

La “realtà è come è e non come vorremmo che fosse” (cit.), dobbiamo farci i conti, come ci avremo fatto i conti quando ci è capitato di dover interrompere la corsa ad esempio per un infortunio. Sì lo so, forse è più snervante sentire le gambe che girano e non poter sfidarsi e sfidare gli altri, ma se ci pensiamo bene non è così: già poter correre è una fortuna.

I modi per trovare e mantenere la motivazione

Non voglio convincere nessuno, ma dato che non possiamo fare diversamente, cerchiamo dei modi alternativi per dare benzina alla nostra corsa. Dei seguenti punti alcuni potrebbero essere per te, magari tutti o forse solo uno. Utilizzali per fare una riflessione su te stesso e lavoraci per ritrovare lo slancio (sempre che tu l’abbia perso).

1.Utilizzare questo periodo per migliorare le tue difficoltà

Nelle scorse stagioni, per la voglia di gareggiare, non hai mai dedicato abbastanza tempo alla costruzione e potenziamento. Oppure ti sei trovato durante le gare a soffrire alcuni aspetti come la tenuta, le corse con percorsi in salita, la velocità nelle distanze più brevi o la resistenza alla velocità in quelle più lunghe. Oppure hai sofferto alcuni fastidi fisici che si ripresentano puntualmente. Questo periodo in cui si possono fare le cose con più calma sfruttalo per colmare i gap e fare una preparazione come non hai mai fatto prima, lavorando con metodo e fissando l’obiettivo del miglioramento che puoi valutare con test in attesa del ritorno alle gare.

2.Guarda i tuoi allenamenti sempre in modo positivo

“Non è da questi particolari che si giudica un giocatore” (Cit.) . Non è l’esito di un allenamento che ti qualifica, gli allenamenti sono propedeutici ad un obiettivo e non si può pensare di essere sempre al top, anzi il top deve essere solo quando serve, quando dovremo correre per un traguardo. Ci sono allenamenti che devono metterti in crisi, altri che si sbagliano, fa tutto parte di un percorso. Premesso questo cerca di incoraggiarti e guarda gli allenamenti sempre in modo positivo: se sbagli qualcosa cerca di trovare qualcosa di buono, se non riesci a fare tutti i km guarda quello che hai fatto, non quello che non sei riuscito a fare. Utilizza un diario o aggiungi le note nei tuoi file o sulla piattaforma che utilizzi in cui scrivere a te stesso commenti utili all’allenamento, senza trovare scuse se sbagli, ma scrivendo cosa hai fatto bene e cosa puoi fare di meglio la prossima volta.

In ogni caso utilizza sempre un linguaggio positivo, la corsa è la tua passione, trattala bene.

3.Trova qualcuno che ti stimoli e a cui “dover rendere conto”

Avere un partner con cui condividere, a cui dover render conto può essere un aiuto. Il top è ovviamente un allenatore, un feed back che ricevo spesso dai runner che alleno è che, oltre ad avere piano di allenamento costruiti su di loro, avere un riferimento a cui dover rendere conto ogni settimana del lavoro fatto è uno stimolo ad uscire, anche col cattivo tempo e a maggior ragione in questo periodo. Quindi fatti seguire da un allenatore oppure in alternativa fai un accordo con un amico runner in cui l’uno rende conto all’altro con un confronto settimanale sul lavoro da farsi e il lavoro fatto.

4.Inserisci una nuova variabile

Hai lavorato sulle tue difficoltà, ma potrebbe essere il momento di inserire nuove variabili. Potrebbe essere il momento di allungare le distanze se ancora non l’hai fatto, con calma e progressione, oppure di inserire lavori di forza, lavori sulla tecnica, entrambi fondamentali e da avere sempre nel proprio piano, ma che finora non hai mai inserito. Pensa a cosa potresti inserire ed inseriscilo gradualmente, sperimentati, variare in ogni caso ti aiuta a crescere.

Esci dalla tua zona di Comfort, ma con calma e progressività, senza disorientarti, inserendo una nuova sfida che ti farà crescere.

allenamenti personalizzati runner 451 training

I piani di allenamento personalizzati on line di Runner 451, ti seguo direttamente, il contatto è sempre aperto. Raggiungi i tuoi obiettivi!

5.Ricordati perché hai iniziato a correre

Torna alle origini, cosa ti ha spinto a correre? Pensaci e ritrova quella prima emozione che ti ha portato a correre. Pensaci tutte le volte che ti trovi in difficoltà.

6.Smettere significa fare dopo il (almeno) doppio della fatica

Un mese di stop dalla corsa significa almeno due mesi (ma spesso di più) per ritornare alla forma dello stop. Significa perdere tempo, mentre l’orologio biologico scorre. Mi rendo conto di aver detto sinora di avere un atteggiamento positivo e che questo punto fa un po’ di terrorismo, però è la realtà. Fermarsi non fa bene, non sarà motivante, ma sicuramente è un punto importante su cui avere consapevolezza.

7.La corsa rende felici

Il punto più scontato, ma più importante. La corsa rende felici, spesso è difficile uscire, ma la sensazione positiva successiva all’allenamento è innegabile. Le gare portano motivazione, ma a volte la mancanza di gare diventa anche una bella storiella che ci raccontiamo per non uscire col freddo o la pioggia (“tanto non sto preparando nulla”). Ci sono meccanismi interni che ci portano a non far fatica, per quanto coscientemente sappiamo che poi staremo meglio. Il diavoletto tentatore che compare sulla spalla e ci racconta di come divano e serie tv siano meglio di correre nella nebbia a meno 3 gradi. Eppure poi stiamo meglio. Ci sono ricerche nel campo della psico-neuro-immunologia che dimostrano come un atteggiamento positivo, come essere sereni aiuti a combattere le malattie, come è provato che un’attività fisica (non esagerata e quindi calibrata con le nostre possibilità) aiuti il sistema immunitario.

Quindi correte, non fermatevi, siate felici. Un giorno, non troppo lontano, ci sarà un nuovo traguardo ad aspettarvi.

Simone

#Runner451 #Runneconsapevoliefelici

 

Simone Cellini

Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico

#Runner451 #Runnerconsapevoliefelici