MARATONA SOTTO LE DUE ORE: MANCANO 100 SECONDI
L’uomo scenderà sotto le due ore
Fino a pochi anni fa sembrava impossibile pensare che l’uomo scendesse sotto le due ore nella maratona. Pensate ad esempio al record di Robert de Castella sui 42,195 km che è durato dal 1981 al 1984 con il tempo di 2h 8 minuti e 18 secondi (ieri a Berlino Robert sarebbe arrivato quinto), oggi un ottimo tempo, ma che potremmo definire quasi comune in tante delle competizioni odierne durante l’anno. Credo che vedere durare quel record qualche anno alimentò la convinzione di chi reputava impossibile scendere sotto le 2h. Io ero piccolo, non so se ci fosse un dibattito aperto, ma forse non se ne parlava nemmeno del muro delle due ore!
Capitolo 27 del Manuale D.O.C. Deviato Ottusamente per la corsa “I record della maratona”, un capitolo per niente romantico, ma “razionale”, io in cui analizzo la progressione dei record della maratona e azzardo che l’uomo scenderà sotto le due ore nel 2022.
Il ragionamento contenuto nel capitolo è semplice:
- Il record precedente di Kimetto è stato compiuto con andatura di 2’55” min/km nel 2014
- Per correre sotto le 2h bisognava scendere di 4,20 secondi al km
- Dal 2003 al 2014 l’andatura media dei record sulla maratona è migliorata mediamente di 0,5 secondi l’anno
Quindi per scendere di 4,20 secondi sarebbero dovuti passare circa 8 anni (4,20/0,5) dal 2014. Ovviamente non con un record l’anno.
Secondo questa regola quest’anno sarebbe potuto esserci un record con andatura media di 02’52”,5 min/km, e guarda caso è stato così…
Senza dubbio un ragionamento molto semplicistico, un gioco.
Proviamo a fare lo stesso gioco con l’eccezionale nuovo record compiuto da Kipchoge ieri 16 settembre 2018, di 2h’01’39” e calcolando la nuova progressione di miglioramento degli ultimi 10 anni, partendo dal record del 2008 di Gebrelassie, sempre a Berlino, di 2h03’59”.
In 10 anni il miglioramento è stato di 140 secondi, passando da un’andatura di 02:56 min/km a 02:52, quindi di 0,4 secondi l’anno.
Siamo quindi in linea con il mezzo secondo di miglioramento che avevo calcolato anni fa. Quando si dice che i numeri fanno tornare tutto.
Certo per 4 anni (tolto il tentativo in pista di Kipchoge del 2017) il record non si è mosso, ma la statistica ha senso sempre su intervallo di tempo, o su un numero di prove significativo.
Proviamo a vederlo in altro modo? 140 secondi di miglioramento in 10 anni, 14 secondi l’anno. Mancano 100 secondi a 1h59’59”. 100/14= 7 anni. Secondo questo calcolo il record non sarà nel 2022 il record, ma nel 2025.
Se prendiamo solo il miglioramento dall’ultimo record del 2014 di Kimetto, allora possiamo dire che in 4 anni il record è migliorato di 78 secondi.
78/4=19,5 secondi l’anno.
100/19,5= 5 anni –> 2023
Sì è un gioco, divertente, che fa sognare. Per battere un record servono tanti fattori che coincidono e dal qui al 2022, 2023 o al 2025 potrebbero verificarsi, che dite?
A proposito di fattori utili per raggiungere il record, sempre nel Capitolo 27 del Manuale D.O.C. Deviato Ottusamente per la corsa “I record della maratona”. avevo scritto:
L’evoluzione dei record è dato da 4 punti fondamentali:
• Evoluzione del fisico umano
• Evoluzione degli allenamenti
• Evoluzione della tecnologia applicata alla corsa
• Il record precedente: io corro per battere il record presente in quel momento, non le 2h
Il miglioramento non si ferma
I primi 3 punti sono tecnici ed è innegabile che il miglioramento ci sarà sempre. Certo ci dovrà essere un limite fisiologico, ma forse è ancora lontano. Non correremo mai la Maratona in 0 secondi (credo), ma per arrivarci, ad un ritmo di mezzo secondo l’anno, servirebbero circa 15.000 anni…non sarà, ahimè, un problema nostro che siamo qui ora, ma ricordiamo che la distanza della maratona esiste da 110 anni (quella attuale) e non da millenni, sarebbe presuntuoso pensare di essere già al limite.
Il 4° punto fondamentale, che muove l’evoluzione dei record, è psicologico e legato alla natura umana. Riguarda tutti noi. Perdonatemi per aver vomitato tutti quei numeri (ripeto è un gioco), ma adesso vado al cuore della questione. Riguarda qualsiasi miglioramento umano. L’uomo punta a mettere sempre “un piede” più in là, l’uomo, con tutti i suoi difetti, è migliorato mettendo sempre un piede più avanti dell’altro, perchè qualcuno prima di lui ha dimostrato che si poteva superare il limite fissandone uno nuovo.
Abbiamo bisogno di punti di riferimento, di qualcuno che ci faccia vedere che si può fare, si può superare il limite e che ci fissi un nuovo limite da superare. I record, ma in senso più ampio la crescita, è una grande parete da scalare, dove qualcuno mette un piolo sempre più alto, piantandolo dove si pensava fosse impossibile, facendo in modo che qualcuno dopo di lui ci stupisca, piantandolo ancora più in alto.
Kipchoge ieri ha fissato un nuovo “punto impossibile” e presto, forse entro 7 anni, qualcuno butterà giù il muro delle due ore nella Maratona e sono sicuro che non ci fermeremo li
Simone
Runner 451
Simone Cellini
Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico
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