42 KM e 195 METRI DEDICA AI MARATONETI

maratona 42,195 km

La sfida della Maratona

La Maratona, è solo una, quella di 42 Km e 195 metri. Centonovantacinque metri va sottolineato, perché non sono uno scherzo quegli ultimi metri, soprattutto dopo averne fatti 42 mila.

42 Km non sono sempre uguali. Possono essere tanti, troppi o troppo pochi. In salita o in discesa, nella grande mela o dietro casa, di fango, asfalto, erba o sterrato.

In pista per chi ha la testa di fare più di 100 giri nello stesso posto.

Nelle giungle urbane insieme ad altre migliaia di persone, perché da soli è troppo pesante.

In una strada lunga e infinita, circondata da nulla, soli, perché è l’unico posto dove si trova il silenzio.

Un km dietro l’altro, con l’entusiasmo della partenza, in cui si sente il vuoto nello stomaco, le braccia prima fredde poi bollenti, le gambe che non hanno capito che dovranno fare circa 40.000 passi a testa e che spingono come se non ci fosse un domani.

La folla eccitata, quella fuori, ma ancor di più quella che corre attorno, con continui cambi di ritmo. Serve la testa per restare costanti, serve la testa per gestirti.

Serve la testa, che ti ha portato dopo mesi di allenamento lì, serve la testa per controllare l’emozione, per godersela sì, ma per non farti dominare dall’emozione stessa.

Poi, come la nebbia quando la temperatura si alza, la folla si dirada e tu ti senti solo e lì la testa continua a contare, ma devi essere bravo a farle pensare ad altro, a far funzionare la parte inconscia, quella che ti permette i gesti involontari. Ecco l’allenamento, fa andare le gambe come se avessero un loro cervello, come la coda di una lucertola, i tentaColi di un polpo.
Tac, Tac, Tac, ritmo costante e tu, ora, assapora quello che hai attorno.

Sei a metà, inizi ad incontrare chi ha dato spazio all’euforia iniziale, li sorpassi. Non pensare di essere migliore o più bravo di loro. No stanno imparando, sono tuoi compagni di viaggio, non c’è nulla di male a dare spazio all’euforia, la prossima volta la gestiranno meglio…e ricorda, il muro è lì che ti aspetta.

Non aver paura del muro, quella paura ti consumerà le energie utili a superarlo. Il muro vive della tua ansia verso di lui. Tutti ne parlano, nessuno lo vede. Ma chi lo teme ci sbatte il muso.

Tu no, ti sei allenato, stai facendo tutti i rifornimenti. Sei pronto.

Il muro ha tante porte, tanto grandi quanto tanto ti sei preparato, tanto grandi quanto ti sei gestito al meglio.

Mancano 2 km e 195 metri, perché 195 metri contano. Cosa fai? Smetti di gestirti, spingi, non si torna indietro, si vola in avanti.

195 metri, spiega le braccia come un aereo, plana veloce sul traguardo.
42 km e 195 metri un tatuaggio sulla pelle. Pronti per la prossima sfida.

Simone Cellini

Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico

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