Kipchoge i segreti di un campione

Non c’è dubbio che i Kipchoge abbia prima di tutto dalla sua parte la genetica, senza la base, l’altezza non esiste. Un campione però non si spiega solo con la genetica. Alle basi del successo ci sono grossi pilastri, ma anche un forte lavoro sui dettagli.

I pilastri del successo di Kipchoge

Da più di 20 anni il campione keniota ricopre i primi posti del podio, senza dimenticare che è attualmente il detentore del record della maratona, con il tempo di 2 ore 1 minuto e 9 secondi ottenuto a Berlino nel settembre 2022. Inoltre è l’uomo che ha corso, seppur in una situazione speciale, la maratona sotto le due ore.

La sua storia inizia da lontano, non tutti forse ricordano che già nel 2008 era sul Podio alle Olimpiadi di Pechino e non nella Maratona, ma nei 5.000, ottenendo l’argento. Negli anni precedenti era stato campione di Cross e in Maratona ha ottenuto il suo primo successo “solo” nel 2014 (Rotterdam). Una longevità e continuità di lavoro che sicuramente sono figlie di un lavoro importante, tenuta psicofisica da campione, ma anche una pazienza importante, un lavoro per gradi, che lo ha premiato.

I volumi di lavoro, il rispetto della bassa intensità e dell’equilibrio con l’alta, l’allenamento da professionista che significa non solo correre, un equipe di alto livello e la testa da campione (basta vederlo correre) sono senza dubbio fondamentali.

I segreti di Kipchoge

Poco tempo fa Kipchoge ha rivelato 3 punti per lui fondamentali, che possono sembrare dettagli, ma che evidentemente fanno tutta la differenza del mondo. Punti che toccano il recupero, alimentazione e attività extra corsa fondamentali. Tutti segreti che tutti noi, in qualche modo, potremmo adattare alla nostra storia di runner amatoriale.

Ho riassunto i punti in un video di un minuto che puoi guardare subito qui sotto. Non perderti i segreti di Kipchoge!