CAROLINA MONACI: IL MIO SAHARA CON I BASTONCINI

carolina monaci nordic walking

La storia di Carolina e il suo Sahara

<<Mancavano poco più di  10 km all’arrivo, ne avevo già percorsi 100. Ho visto seduto a terra l’atleta tedesco, anche lui alla sua prima attraversata del Sahara, disperato. Sembrava non farcela. L’ho incoraggiato, vieni con me. Lui con la corsa, io con il Nordic walking, dopo 16 ore e 20 minuti, abbiamo tagliato insieme il traguardo>>.

Così si conclude l’avventura straordinaria, iniziata mesi prima di Carolina Monaci, istruttrice di Nordic Walking, disciplina a cui si è avvicinata nel 2009 dopo anni di alpinismo e trekking, grazie ad un’amica che, conoscendo la sua passione per lo sport, le ha suggerito di provare e di fare un corso da istruttrice. Amore a prima vista, anche perchè Carolina si accorse che l’utilizzo corretto dei bastoncini le donava grandi benefici dal punto di vista fisico e inoltre, con la tecnica del NW, era possibile sia allenare meglio tutto il corpo, sia affrontare più km con meno strascichi.

La vita è fatta di sliding doors, che spesso ci portano sulla strada giusta. La prima fu l’amica, compagna di ciaspole, che le fece conoscere il NW. La seconda fu un corso di aggiornamento a Padova. La sera del corso Carolina partecipò ad una presentazione di una gara a tappe nel Sahara di 100 km. Lei, amante dei viaggi e dello sport, non restò indifferente. Il lavoro, 2 figli piccoli, erano però di difficile conciliazione con una sfida del genere, di una settimana intera. Il pensiero non usciva dalla testa. L’unico modo per farcela era affrontarla in un giorno solo. Ma è pazzesco! Eppure si informò e scoprì che a ottobre 2014 era prevista l’ultra maratona di 111 km nel Sahara, in un’unica soluzione. Carolina aveva già affrontato una maratona, con la tecnica del NW, con un tempo intorno alle 5h. Si poteva fare? Forse non era la domanda giusta. La domanda più corretta era: cosa devo fare per farlo? L’ultra maratona era formata da runner, Carolina sarebbe stata l’unica walker. Decise di partecipare, iniziò ad allenarsi a sensazione, come aveva sempre fatto. Si accorse che non era sufficiente e così decise di rivolgersi ad un allenatore specializzato nelle ultra maratone sulla sabbia, Paolo Borghini. C’è da precisare che in questi anni Carolina ha cercato di evolvere la tecnica del NW, ampliandone la falcata e aumentando la spinta dei bastoni, un NW che lei ha ribatezzato nordic walking sportivo.

Per affrontare una sfida del genere ovviamente bisogna avere una preparazione fisica adeguata, ma ancor di più mentale. Sapere quali inconvenienti ci saranno, saper affrontare la voglia di mollare e batterla, saper anche riconoscere i segnali del proprio corpo. L’allenamento di Carolina fu molto fisico, ma altrettanto mentale. Era pronta.

Il 15/10/2014 sono arrivati in Africa, in un’oasi al confine con l’Algeria. Le notizie dell’ebola e delle guerriglie interne del nord Africa hanno indotto molti iscritti a non partecipare. 12 atleti coraggiosi. Una tempesta di sabbia di qualche giorno prima aveva portato l’organizzazione a cambiare percorso. Sempre sabbia sarebbe stata. Solo Carolina ed il ragazzo tedesco erano al battesimo, gli altri avevano già avuto modo di affrontare gare del genere. L’obiettivo era arrivare senza mollare il passo. Ogni 10 km un ristoro, al 70° quello più grande con il campo base. Borghini l’aveva avvertita che entro il 30° kilometro sarebbe potuta stare male, il male del deserto. E’ stato così: mal di testa e problemi allo stomaco.

Il braccio sinistro le faceva male, Carolina ha continuato a spingere con il destro. Qui sono servite le forze più importanti: pazienza, fiducia, tenacia. Pazienza di aspettare, di riprendersi, fiducia che sarebbe successo, tenacia nel continuare ad andare avanti. Tutto ciò si traduce nel controllo di se stessi, controllo che Carolina ha mantenuto.

Così è arrivata al campo base, 70esimo km. Qui scopre che le due donne più forti della competizione hanno deciso di abbandonare. Qui capisce che, se fosse arrivata in fondo, avrebbe vinto nella sua categoria. Fondamentale era mantenere il controllo, non farsi prendere dall’entusiasmo nè dall’ansia. L’obiettivo era sempre arrivare ed in salute. Riparte. Dopo 20 km incontra l’atleta tedesco e, facendosi forza, arrivano insieme. Carolina, prima tra le donne, seconda assoluta, a 3h dal vincitore portoghese.

Una storia caratterizzata dalla sfida con se stessi, senso sportivo, forza interiore e soprattutto umanità. In linea con i valori di runner451 che sostiene lo sport pulito, dove l’importante è esserci e scegliere la propria strada. Il Nordic walking, disciplina sorella della corsa, consigliato ai runner per sedute di cross training grazie al fatto che allena tutto il corpo e la coordinazione, aumentando l’efficienza di corsa. Le prossime sfide di Carolina saranno la Maratona di Reggio e, forse, la traversata del deserto della Namibia. Quindi, cari Runners, occhio: se incontrate una che va veloce con i suoi bastoncini sulle strade della Maratona, sapete chi è.
Simone
Runner 451

Simone Cellini

Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico

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