ABBIAMO BISOGNO DI EROI

eroi della corsa

Chi ĆØ l’eroe?

La comunicazione sta mettendo in luce, ogni giorno, che siamo fragili, che non siamo solo essere imperfetti, ma molto di più.
In queste fasi la storia ci ha sempre proposto eroi. Persone straordinarie capaci di fare ciò che la stragrande maggioranza delle persone non sa fare e che, per una generosità infinita e innata, dedicano le loro abilità agli altri.
Poco importa se poi ci sia una componente egoistica. Sono sempre stato convinto che Superman non vedesse l’ora di entrare in una cabina telefonica e mettersi la tutina e il mantello, che gli piacesse essere il numero uno, altrimenti non avrebbe sfidato Batman, ciò che conta ĆØ che salvasse i più deboli e difendesse l’umanitĆ .
Dicevo Batman. Un tipo diverso di eroe, diventato straordinario dopo aver vissuto un dramma, un eroe oscuro, come Luke Skywalker cammina sul bordo tra bene e male. PerchĆ© per essere eroi bisogna superare i propri limiti, camminare sul “filo di un rasoio” e sapere che ti puoi ferire e fare molto male.
Dicevo “fare ciò che la stragrande maggioranza delle persone non sa fare”. Non ĆØ vero. La stragrande maggioranza delle persone non vuole fare. C’ĆØ una forte componente di mancanza di coraggio, meglio stare lƬ a guardare, inneggiare all’eroe, lamentarsi quando non c’ĆØ. Gli stessi eroi dei fumetti e dei film vengono, ad un certo momento, contestati. PerchĆ©, non si conosce il motivo, o si finge di non conoscerlo, scattano due meccanismi strani: l’eroe mi deve salvare, me lo deve. Il secondo motivo: ĆØ io posso giudicare l’eroe. Io che non faccio, io che prima pretendo poi forse do, mi sento investito del giudizio. Questa ĆØ la democrazia, no? La possibilitĆ  di dire ciò che penso sempre e comunque, di giudicare, di puntare il dito, no? NO.
Allora rivediamo la definizione di Eroe: qualcuno che ha il coraggio di fare qualcosa in più, per sé e per gli altri, senza aspettarsi riconoscimenti, senza giudicare chi non lo fa. Prima il dovere poi il piacere, ma direi prima il dovere che è un piacere.

Abbiamo bisogno di noi e di prenderci le nostre responsabilitĆ 

CosƬ potremmo essere tutti eroi, non avrĆ  più un carattere straordinario, no? La straordinarietĆ  non sta nel fatto che ĆØ di pochi, ma che supera l’ordinario. Ci sono tanti eroi silenziosi (per fortuna) che ci permettono di andare avanti. Aspettiamo sempre l’uomo (o la donna) della provvidenza, quando in realtĆ  noi possiamo esserlo per noi stessi e per chi ci sta vicino.
Abbiamo bisogno di eroi, per fortuna possiamo esserlo noi.

SimoneĀ Cellini

Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico

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