Italia Giappone: una partita che non avremmo potuto vedere nemmeno in una puntata di Mila e Shiro
Italia pallavolo maschile in semifinale alle Olimpiadi
In un caldo pomeriggio estivo, 5 agosto (oggi sono 10 anni di Runner 451 e mi sa che portiamo bene) sono successe cose assurde: l’oro più bronzo alla trave femminile, 2 medaglie storiche, a seguire l’oro italiano nel tiro a volo davanti agli Stati Uniti, apparentemente imbattibili e una partita di pallavolo che non so se ne vedremo tante altre così.
Italia Giappone una partita infinita
Italia arrivava con en plein di vittorie, il Giappone con una partita vinta e due perse. Ma quando si arriva ai quarti tutto si resetta. Primo set il Giappone sembrava quello di Mimì, sebbene maschile, quello che si giocava i mondiali contro la Russia. L’Italia prende una schiantata. Nel secondo set gli azzurri sembrano riprendersi, ma perdono anche quello. Terzo set inizia male e non va avanti meglio, tanto che il Giappone ottiene ben 3 matchpoint. E qui succede qualcosa: il Giappone pecca di presunzione e l’Italia si ricorda di essere l’Italia. 27 a 25 per gli azzurri!
Quarto set
Il quarto set è combattuto, ma ora è un’altra partita. Eppure sul finale il Giappone si riprende, ma non abbastanza. 26 a 24 per l’Italia. Si va al Tie break
Una partita dove si vedono salvataggi incredibili, rovesciate, palle che non cadono mai. Ci mancava sentire i pensieri dei giocatori e sarebbe stato uno di quei cartoni che tanto accompagnavano i nostri pomeriggi da bambini.
Tie Break un susseguirsi di emozioni
Non abbiamo capito come è andata, avanti noi, avanti loro, match point per noi, il primo. Pareggia il Giappone. Match point per il Giappone, il quarto, annullato. Sul 16 a 15 un fantastico muro di Romanò chiude la partita. Una partita dove meritavano entrambi, vinciamo noi. Ma non poteva essere diversamente in un pomeriggio così. Ora ci toccherà Francia o Germania, probabilmente i padroni di casa. Dobbiamo temerli? Sì, ma un’Italia così, se la gioca con tutti.
Tanti saluti a Mila, Mimì e Shiro (ma con simpatia, perchè il Giappone meritava come noi).
Simone Cellini
Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico
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